Piano rilevazione rischi
Piano di emergenza
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Piano emergenza
Opuscolo sicurezza
Il D.Lgs. n. 81 del 09/04/2008 – Recependo le direttive 89-391 (e seguenti) CEE sulla sicurezza dei lavoratori, hanno introdotto una serie di obblighi per i dirigenti degli Istituti scolastici, per i preposti e per i lavoratori. L’art. 2 - 4 comma 1 /c del D.L. ha definito anche la figura dello studente equiparandola a quella del lavoratore. Lo stesso D.L. fissa una serie di norme, stabilendo per i dirigenti l’obbligo della formazione e dell’informazione ai lavoratori sui problemi della sicurezza.
Tutti gli impianti dell’Istituto sono a norma di legge.
Ai lavoratori dell’Istituto sono comunicati i seguenti protocolli di sicurezza:
- attività ginnico-sportive
- visite guidate-viaggi d’istruzione-scambi con l’estero
- laboratori scientifici
- strumenti audiovisivi - macchine elettriche o elettroniche
- spostamenti
- evacuazione dell’edificio
- microclima e fattori ambientali
- lavori di pulizia
PIANO DI EMERGENZA
a cura della Commissione per l’applicazione del D.Lgs. 81/2008
Obiettivi del piano
Il presente piano tende a perseguire i seguenti obiettivi:
- affrontare l’emergenza fin dal primo insorgere per contenerne gli effetti e riportare rapidamente la situazione in condizioni di normale esercizio;
- pianificare le azioni necessarie per proteggere le persone sia all’interno che all’esterno;
- prevenire o limitare i danni all’ambiente e alle proprietà;
- coordinare i servizi di emergenza, lo staff tecnico e la direzione scolastica.
Premessa
Il piano di emergenza descrive le procedure di mobilitazione dei mezzi e delle persone atte a fronteggiare una determinata situazione di emergenza che si verifica all’interno dell’edificio scolastico, in modo da limitare le conseguenze dannose per le persone e per i beni.
Elemento indispensabile di un "piano di emergenza" è che sia noto e familiare a tutti (dipendenti e studenti), e che siano effettuate delle prove per evitare che in caso di emergenza effettiva le manifestazioni di panico possano renderlo inefficace: ognuno deve sapere esattamente le azioni che deve svolgere, le altre persone che devono essere in rapporto ed in collaborazione con lui e deve imparare a svolgere nel modo il più possibile tranquillo e razionale la propria funzione per la salvaguardia della salute di se stesso e di tutti gli altri individui presenti negli stessi locali.
Conoscenza degli ambienti
La prima cosa che deve essere nota perfettamente a tutte le persone che devono collaborare all’attuazione del piano di emergenza è la disposizione all’interno degli ambienti di lavoro delle fonti principali di rischio, delle possibili vie di evacuazione e di fuga, delle aree sicure, e di tutti i dispositivi da utilizzare per affrontare l’emergenza e portare soccorso agli eventuali infortunati.
Controllo del panico e della paura
Occorre sempre agire con calma, senza lasciarsi prendere dal panico e valutare soprattutto il tipo e la gravità dell’evento pericoloso per potere decidere di conseguenza l’atteggiamento e le azioni da compiere.
Il panico e la paura si accompagnano alla incertezza su ciò che si può o si deve fare per mettersi al riparo da possibili conseguenze dannose per la propria salute.
Solo con una adeguata preparazione e padronanza dei propri compiti si possono eliminare comportamenti dettati dal panico che sono reazioni inconsce che possono non solo causare danno alla propria persona o agli altri, ma vanificare qualsiasi operazione di soccorso.
Le reazioni incontrollate, anche di una piccola parte delle persone coinvolte, possono aumentare il panico e la paura anche degli altri con conseguenze gravissime: ognuno deve quindi essere pronto, oltre a svolgere la propria funzione, ad aiutare ed a collaborare con gli altri, specie con le persone più giovani (studenti) o estranee (visitatori, ecc.).
Il panico
In tutti gli edifici con alta concentrazione di persone si possono avere situazioni di emergenza che modificano le condizioni di agibilità degli spazi ed alterano comportamenti e rapporti interpersonali degli utenti. Ciò causa una reazione che, specialmente in ambito collettivo, può risultare pericolosa poiché non consente il controllo della situazione creatasi, coinvolgendo un gran numero di persone e rendendo difficili eventuali operazioni di soccorso.
Questi comportamenti sono da tutti conosciuti con il termine "di panico", che identifica il comportamento di persone quando vengono a trovarsi in condizioni di pericolo imminente.
Il panico si manifesta con diversi tipi di reazioni emotive:
timore e paura, oppressione, ansia fino ad emozioni convulse e manifestazioni isteriche, nonché particolari reazioni dell’organismo quali accelerazioni del battito cardiaco, tremore alle gambe, difficoltà di respirazione, aumento o caduta della pressione arteriosa, giramenti di testa e vertigini.
Tutte queste condizioni possono portare le persone a reagire in modo non controllato e razionale.
In una situazione di pericolo, sia essa presunta o reale, e in presenza di molte persone, il panico può manifestarsi principalmente in due modi:
- il coinvolgimento delle persone nell’ansia generale, con invocazioni di aiuto, grida, atti di disperazione;
- l’istinto all’autodifesa con tentativi di fuga che comportano l’esclusione degli altri, anche in forme violente, con spinte, corse, affermazione dei posti conquistati verso la salvezza.
Allo stesso tempo possono venire compromesse alcune funzioni comportamentali quali l’attenzione, il controllo dei movimenti, la facoltà di ragionamento. Tutte queste reazioni costituiscono elementi di grave turbativa e pericolo.
Il comportamento per superarlo
I comportamenti di cui abbiamo parlato possono essere modificati e ricondotti alla normalità se il sistema in cui si evolvono è preparato e organizzato per far fronte ai pericoli che lo insidiano.
Il piano di evacuazione, con il percorso conoscitivo necessario per la sua realizzazione, può dare un contributo fondamentale in questa direzione consentendo di:
- essere preparati a situazioni di pericolo;
- stimolare la fiducia in se stessi;
- indurre un sufficiente autocontrollo per attuare comportamenti razionali e corretti;
- controllare la propria emozione e saper reagire all’eccitazione collettiva.
In altre parole tende a ridurre i rischi indotti da una condizione di emergenza e facilita le operazioni di allontanamento da luoghi pericolosi.
Assegnazione di incarichi agli allievi (a cura dei docenti)
In ogni classe dovranno essere individuati alcuni ragazzi a cui attribuire le seguenti mansioni:
2 ragazzi apri fila, con il compito di aprire le porte e guidare i compagni verso la zona di raccolta;
2 ragazzi serra fila, con il compito di assistere eventuali compagni in difficoltà e chiudere la porta dell’aula dopo aver controllato che nessuno sia rimasto indietro; gli stessi faranno da tramite con l’insegnante e la direzione delle operazioni per la trasmissione del modulo di evacuazione.
(Allegato 3).
2 ragazzi con il compito di aiutare i disabili ad abbandonare l’aula ed a raggiungere il punto di raccolta.
Tali incarichi vanno sempre assegnati ed eseguiti sotto la diretta sorveglianza dell’insegnante.
Modalità di evacuazione
Appena avvertito l’ordine di evacuazione, le persone presenti nell’edificio dovranno immediatamente eseguirlo, mantenendo, per quanto possibile la massima calma.
Quest’ultima affermazione può sembrare paradossale, ma se si pensa che, visto quanto stabilito dalla recente normativa di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica, l’uscita di sicurezza più vicina è ad una distanza massima di 60 m dalla porta dell’aula e che normalmente il numero massimo di piani è pari a 3, si comprende che il tempo necessario per coprire tale distanza uscendo dall’aula, è ridotto anche camminando lentamente.
Se a questo si aggiunge che nella maggior parte dei casi si dispone di parecchi minuti per mettersi in salvo, è comprensibile che la soluzione del problema consiste nell’esecuzione di un deflusso ordinato e senza intoppi.
Per garantire una certa libertà nei movimenti è necessario lasciare sul posto tutti gli oggetti ingombranti e fermarsi a prendere, se a portata di mano, un indumento per proteggersi dal freddo. L’Insegnante prenderà il registro di classe e coordinerà le operazioni di evacuazione intervenendo dove necessario.
Gli studenti usciranno dall’aula, al seguito dei compagni apri fila, in fila indiana e tenendosi per mano, o appoggiando la mano sulla spalla del compagno che sta avanti; un tale comportamento, oltre ad impedire che eventuali alunni spaventati possano prendere la direzione sbagliata o mettersi a correre, contribuisce a infondere coraggio.
Prima di imboccare il corridoio verso l’uscita assegnata o il vano scale, l’apri-fila accerterà che sia completato il passaggio delle classi secondo le precedenze stabilite dal piano.
Istruzioni di sicurezza
Quelle che seguono sono le istruzioni di sicurezza che possono ritenersi valide per ogni circostanza:
Alla diramazione dell’allarme:
- Mantieni la calma
- Interrompi immediatamente ogni attività
- Lascia tutto l’equipaggiamento (non preoccuparti di libri, abiti o altro)
- Incolonnati dietro .........apri fila......................................
- Ricordati di non spingere, non gridare, non correre
- Segui le vie di fuga indicate
- Raggiungi la zona di raccolta assegnata
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO
Se ti trovi in luogo chiuso:
- Mantieni la calma
- Non precipitarti fuori
- Resta in classe e riparati sotto il banco, sotto l’architrave della porta o vicino ai muri portanti
- Allontanati dalle finestre, porte con vetri, armadi perché cadendo potrebbero ferirti
- se sei nei corridoi o nel vano delle scale rientra nella tua classe o in quella vicina
- Dopo il terremoto, all’ordine di evacuazione abbandona l’edificio senza usare l’ascensore e ricongiungiti con gli altri compagni di classe nella zona di raccolta assegnata.
Se sei all’aperto:
- Allontanati dall’edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche perché potrebbero cadere e ferirti.
- Cerca un posto dove non hai nulla sopra di te, se non lo trovi cerca riparo sotto qualcosa di sicuro come una panchina.
- Non avvicinarti ad animali spaventati.
Le istruzioni in caso di incendio possono essere le seguenti:
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO
Mantieni la calma
- Se l’incendio si è sviluppato in classe, esci subito chiudendo la porta
- Se l’incendio è fuori della tua classe ed il fumo rende impraticabili le scale e i corridoi chiudi bene la porta e cerca di sigillare le fessure con panni possibilmente bagnati
- Apri la finestra e, senza esporti troppo, chiedi soccorso
- Se il fumo non ti fa respirare, filtra l’aria attraverso un fazzoletto, meglio se bagnato, e sdraiati sul pavimento (il fumo tende a salire verso l’alto)
Risulta ovvia l’impossibilità di elaborare delle istruzioni di sicurezza per ogni specifica realtà, pertanto si consiglia di utilizzare solo il primo schema e riservare alle altre possibilità uno spazio nelle lezioni sulla sicurezza tenuti dai docenti.
- Sistemazione dei banchi e dei tavoli di ogni locale in modo tale da non ostacolare l’esodo veloce.
- Distribuzione di lampade portatili agli operatori scolastici per l’illuminazione in caso di necessità.
- Controllo dell’adeguatezza della segnaletica di emergenza all’interno dell’edificio per una facile e rapida individuazione delle vie di fuga.
Le porte di emergenza dovranno essere individuate da colori differenziati che andranno corrispondentemente riportati sulla segnaletica affissa nei corridoi e nelle aule. i percorsi per raggiungerle dovranno essere ben visualizzati sui muri dei corridoi e delle scale in modo da far confluire ogni classe verso l’uscita di emergenza assegnata.
-
Individuazione delle aree di riferimento esterne all’edificio da utilizzare come zona di raccolta.
Tali zone saranno prioritariamente identificate in luoghi sufficientemente distanti dall’edificio ma all’interno dell’area di pertinenza della scuola, in modo da evitare l’insorgere di ulteriori pericoli.
Dovranno inoltre possedere le seguenti caratteristiche:
- far capo a luoghi sicuri e protetti dal traffico stradale;
- essere un riferimento sicuro e conosciuto (un albero, ecc.);
- facilitare l’adunata ed il riscontro delle scolaresche;
- essere contraddistinte da cartelli indicatori ben visibili che dovranno essere dello stesso colore utilizzato per evidenziare le uscite di sicurezza ed i percorsi per raggiungerle in ogni piano.
- non rendere difficoltoso l’accesso all’area e l’avvicinamento all’edificio da parte dei mezzi di soccorso, né lo svolgimento delle operazioni.
Gli allievi
Dovranno adottare i seguenti comportamenti non appena avvertito il segnale di allarme:
- Interrompere immediatamente ogni attività;
- mantenere l’ordine e l’unità della classe durante e dopo l’esodo;
- tralasciare il recupero di oggetti personali (libri, cartelle ecc.);
- disporsi in fila evitando il vociare confuso, grida e richiami (la fila sarà aperta dai 2 compagni designati come apri fila e chiusa dai due serra - fila);
- rimanere collegati tra loro seguendo le modalità illustrate nella scheda N. 3;
- seguire le indicazioni dell’insegnante che accompagnerà la classe per assicurare il rispetto delle precedenze;
- camminare in modo sollecito, senza soste non preordinate e senza spingere i compagni;
- collaborare con l’insegnante per controllare le presenze dei compagni prima e dopo lo sfollamento;
- attenersi strettamente a quanto ordinato dall’insegnante nel caso che si verifichino contrattempi che richiedono una improvvisa modificazione delle indicazioni del piano.
Il personale docente
Dovrà:
- informare adeguatamente gli allievi sulla necessità di una disciplinata osservanza delle procedure indicate nel piano, al fine di assicurare l’incolumità a se stessi ed agli altri;
- illustrare periodicamente il piano di evacuazione e tenere lezioni teorico pratiche sulle problematiche derivanti dall’instaurarsi di una situazione di emergenza nell’ambito dell’edificio scolastico.
Una lezione sul piano di evacuazione
E’ opportuno fornire agli studenti un’informazione costante sulle problematiche riguardanti il verificarsi di una situazione di emergenza, attraverso lezioni che lo stesso personale docente può svolgere, previa acquisizione dei concetti base e con l’ausilio, se ritenuto necessario, del comando dei vigili del fuoco competente per il territorio.
L’aspetto teorico può essere riferito fondamentalmente ai seguenti argomenti: concetto di emergenza, concetto di panico e misure per superarlo adottando comportamenti adeguati, cos’è e com’è strutturato il piano di evacuazione, identificazione e conoscenza dei percorsi di sfollamento dalla lettura delle planimetrie esposte all’interno dell’aula ed ai piani, singoli incarichi previsti dal piano e loro importanza, solidarietà per i più deboli. Nell’affrontare tali argomenti dovrà essere data adeguata importanza alla serietà del piano e delle esercitazioni periodiche.
L’aspetto pratico è riferito sostanzialmente alla verifica dell’apprendimento dei comportamenti in caso di emergenza da effettuarsi con le seguenti esercitazioni pratiche:
- prove parziali effettuate senza preavviso, senza allertamento degli Enti esterni e senza evacuazione totale dell’edificio;
- prove generali che comportano l’evacuazione dell’edificio, il trasferimento nei punti di raccolta e l’attivazione degli Enti esterni.
Al termine di ogni esercitazione pratica le singole classi dovranno effettuare, sotto la guida degli insegnanti, l’analisi critica dei comportamenti tenuti al fine di individuare e rettificare atteggiamenti non idonei emersi durante la prova.
- intervenire prontamente laddove si dovessero determinare situazioni critiche dovute a condizioni di panico;
- controllare che gli allievi apri e serra - fila eseguano correttamente i compiti;
- in caso di evacuazione portare con sé il registro di classe per effettuare un controllo delle presenze ad evacuazione avvenuta.
Una volta raggiunta la zona di raccolta farà pervenire alla direzione delle operazioni, tramite i ragazzi individuati come serra – fila, il modulo di evacuazione con i dati sul numero degli allievi presenti ed evacuati, su eventuali dispersi e/o feriti. Tale modulo dovrà essere custodito all’interno del registro.
Gli insegnanti di sostegno, con l’aiuto, ove occorra, di altro personale, cureranno le operazioni di sfollamento dello o degli alunni handicappati loro affidati, attenendosi alle precedenze che il piano stabilisce per gli alunni in difficoltà.
Tali prescrizioni vanno definite sulla base del tipo di menomazione, che può essere anche non motoria, e dell’esistenza o meno di barriere architettoniche all’interno dell’edificio.
Considerate le oggettive difficoltà che comunque qualsiasi tipo di handicap può comportare in occasione di un’evacuazione, è opportuno predisporre la loro uscita in coda alla classe.